Da quando sono tornata da Karpathos c’è un’immagine che mi torna in mente. Rientravamo dopo aver esplorato la costa nord e l’isola di Saria, separata dall’isola principale da un sottile braccio di mare, disabitata se non fosse per qualche capra e per 40 foche monache, che qui, in questo spazio di mare blu come pochi, hanno ancora voglia di vivere, dormendo nelle grotte profonde e luccicanti. L’isola è coperta di boschi e macchia mediterranea, profuma di elicriso e di cisto, ha baie segrete dove si rifugiano i pescatori del Mediterrano nella loro vita nomade.
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